sabato 24 dicembre 2011

UN BUON NATALE A TUTTI - MERRY CHRISTMAS TO ALL PEOPLE!

BUON NATALE A TUTTI E FELICE ANNO NUOVO!!!

MERRY CHRISTMAS TO ALL AND A  HAPPY NEW YEAR!!!!!

giovedì 22 dicembre 2011

ALLA FIERA DEL LIBRO DI ROMA 2011 UN VERO SOLD OUT PER IL ROMANZO 'MR. BONNET'






Reportage dalla decima edizione della Fiera dei Libri di Roma.

La Fiera del Libro di Roma che ha avuto luogo dal 7 all’11 Dicembre è  stato un evento davvero eccezionale alle sua decima edizione: Padiglioni gremiti di gente appartenenti a tutte le età per ascoltare vecchi e nuovi autori presentare le loro fatiche letterarie. Nomi famosi come l’astrofisica Margherita Hack, che per l’occasione, si è presentata in chiave di grande appassionata di ciclismo fin dai tempi in cui era solo una bambina ed il ciclismo un vero e proprio sport nazionale; Andrea Camilleri che ha incontrato i suoi affezionati lettori nella Sala Diamante del palazzo Congressi, Ivana Spagna con il suo libro ‘Briciola, storia di un abbandono ’, fino allo scrittore Massimo Carlotto ed il suo ultimo romanzo ‘Sabot/age’.
Al fianco di questi nomi illustri ce n’erano, però, anche molti altri di scrittori esordienti che con l’occasione hanno dato prova delle loro abilità letterarie, spaziando dal romanzo autobiografico a quello storico, dal fantasy all’horror fino al thriller dove ‘Mr. Bonnet’ pubblicato dalla casa editrice Uni Service, ha avuto un vero e proprio sold out, parola dell’autrice, Joe Lake. Un vero record per una scrittrice esordiente, avvenuto dopo la presentazione del libro, che si è vista tributare l’applauso di colleghi ed ammiratori, interessati alla trama del romanzo ed al backstage che ne hanno permesso la sua realizzazione.
<Sì, ne ho un secondo in fase di stesura, totalmente diverso da questo>. Mi ha confermato, quando sono riuscito a raggiungerla, fuori dall’evento. <Non voglio svelare ancora nulla, per scaramanzia>. Mi ha confessato, ridendo, promettendomi che non ne sarò affatto deluso.
Beh! Parola di Joe Lake!

By Marco Tonelli



venerdì 16 dicembre 2011

QUATTRO CHIACCHERE CON LA SCRITTRICE JOE LAKE







Scruto il cielo grigio, mentre il traghetto si insinua negli stretti canali della laguna veneziana.
Dall’acqua, grigia come il cielo, sale la nebbia che avvolge ogni cosa, alterando i contorni di tutto, perfino i suoni sembrano appartenere a un mondo irreale, così solitari, scanditi rimbombano nel silenzio.

L’intervista è fissata nel palazzo dove vive Joe Lake, l’autore del best-seller dal titolo “Mr. Bonnet”. È un palazzo decadente: pietre rose striate di verde emergono dall’intonaco biancastro della facciata, i battenti del portone, come pure quelli dei balconi sono rigorosamente chiusi, di un colore verdastro che, un tempo, doveva essere brillante, ma ora è miseramente sbiadito. L’atmosfera è decisamente inquietante, in perfetto stile ‘Joe Lake’.
Ad aumentare la sensazione di trovarmi in un posto creato apposta per incutermi ansia e sgomento è un grifone scolpito nel legno del portone, il quale, emergendo quasi tutto dall’infisso, mi accoglie con aria truce e minacciosa.

Casa ispirante?

Una vincita al gioco di mio nonno. Ha perso tutto, ma questo palazzo non è mai riuscito a giocarselo. Dicono sia maledetto (confessa a voce bassa).

Ereditato dal nonno inglese o da quello italiano? ( mi viene in mente d’aver letto qualcosa in proposito alla sua biografia) Perché tu sei per metà inglese e per l’altra metà di nazionalità italiana, vero? ( Attendo la conferma, mentre osservo Joe mordicchiarsi il labbro inferiore)

Nonno inglese. (Taglia corto). Era un accanito giocatore, ma un deludente business man.

E… veniamo al tuo romanzo ‘Mr. Bonnet’ appunto, pubblicato dalla Uni Service. Se non sbaglio Mr. Bonnet farebbe, tradotto in italiano, ‘Il Signor Cuffietta’.
Da cosa nasce un titolo così insolito?


Beh, diciamo, che l’ispirazione mi è venuta pensando al copricapo tradizionale adottato in alcune culture come quella Hamish, per esempio, ma ce ne sono altre di spiegazioni.
Questo particolare copricapo a cuffietta fanno parte di una certa cultura tradizionalista, indossato da persone legate a stereotipi, ad un idealismo religioso bigotto e poco incline ad aprirsi e a rinnovarsi, un tipo di società chiusa in sé stessa, dominata da un rigorismo dei comportamenti, che giudica in base alle apparenze.

Atteggiamenti ipocriti vuoi dire? (Puntualizzo io).

Senza dubbio … È proprio l’atteggiamento del mio protagonista, Dick Murry. Lui appare come un multimiliardario, quasi femminista nel suo voler estromettere le cheerleader dalla sua squadra di rugby perché vestite in modo troppo in modo troppo succinto e provocatorio. In realtà, agisce così soltanto per compiacere la moglie e tutta una sfera di benpensanti vicina al mondo del rugby. Ma la decisione di Murry risulterà anacronistica e soprattutto ridicola agli occhi del mondo.

Anacronistica? (Ribadisco)

Sì, perché Dick Murry non ha quella moralità che si ostina a mostrare. La sua decisione è plateale. Dick compiace la moglie nel voler rivestire le sue cheerleader, ma non si scaglia contro il concetto di “donna oggetto”. Usa semplicemente questo atteggiamento moralistico per salire alla ribalta dei riflettori.
Avverto i lettori che, se all’inizio Dick Murry viene maltrattato duramente, in seguito, la sua persona risulta incredibilmente affascinante. Personalmente confesso che me ne sono innamorata perdutamente.

Se ti piacciono i multimiliardari piagnucolosi (scherza) … però è vero …Dick Murry cresce durante il romanzo, quando conosce e impara a confrontarsi con Tess Bellamy, l’altra protagonista.

La Presidentessa della squadra di rugby rivale, gli Warriors, (specifico) Ecco. …venendo a Tess Bellamy, ho letto in twitter delle critiche feroci sulla sua eccessiva mascolinità, come rispondi in proposito?

Ti assicuro che quelle critiche erano di lettori fermi ancora alle prime pagine (giura con le mani sul cuore) perché quegli stessi lettori mi hanno poi scritto di aver amato più di tutti proprio Tess Bellamy che io non considero affatto “poco femminile”. Lei è sì una donna, ma anche il capitano di uno sport prettamente maschile, come il rugby. Tess deve, per forza, possedere un carattere deciso e determinato, mica potevo darle un linguaggio “patinato”, così sarebbe risultato falso, quasi come voler prendermi gioco del lettore.

Quindi per te, Tess è femminile?

Sì. Tu pensi che una donna perda la sua femminilità se, talvolta, usa un linguaggio tipicamente maschile o mostri atteggiamenti fortemente incisivi? (mi risponde con un’altra domanda).

In realtà, Tess ha una grande sensibilità indipendentemente dal suo linguaggio. A dimostrazione di ciò sono i suoi sentimenti, il suo atteggiamento altruistico che va oltre un linguaggio asciutto e privo di stucchevolezze.

Mr. Bonnet è sicuramente un thriller, ma qui è presente anche dell’horror. Perché mescolare due generi (il thriller poliziesco e l’horror?)

La vita di tutti i giorni è piena di horror, basta accendere la TV, guardare un TG o leggere un giornale, ci arrivano notizie e fatti che spesso sono ben più terrificanti della trama di un romanzo dell’horror, quindi negarle in una narrazione sarebbe come negare la realtà.

Ma tu quale genere preferisci?

Non ho un genere preciso. Nei miei romanzi mi piace spaziare. Quando scrivo cerco di non annoiarmi e soprattutto di non annoiare il lettore.

Mi hai mostrato la stanza dove tieni le foto, i gagets. Le coppe, i palloni da rugby e le magliette descritte nel romanzo, ma come nasce veramente un romanzo?

Davanti al computer (vedo i suoi occhi scintillare) la pagina bianca mi cattura, mi risucchia e mi domina.

Come in un libro di Stephen King?

Annuisce e ride senza aggiungere altro.

E le altre stanze? (incalzo curiosa) perché alcune sono piene di oggetti terrificanti?

Sono i miei romanzi scritti, ma non ancora pubblicati. Per ogni romanzo raccolgo oggetti, informazioni, notizie che poi metto in una stanza ad esso dedicata, quasi un omaggio e un rito propiziatorio. Vuoi vederne qualcuna?

Accetto con titubanza l’invito, ma non so come ne uscirò …

LEO blogger
Giulia 

lunedì 5 dicembre 2011

FIERA DEL LIBRO DI ROMA

EHI! RAGAZZI! L'8 DICEMBRE ALL'EUR, ROMA, DALLE 14 ALLE 16, STAND B20 .... NON MANCATE L'INCONTRO CON IL GRANDE JOE LAKE CHE PRESENTERà IL SUO ROMANZO THRILLER DAL TITOLO 'MR. BONNET'!!!!

CI SARANNO GAGETS, BUFFET GRATIS, INTRATTENIMENTI VARI!

APPUNTAMENTO IMPERDIBILE!

venerdì 28 ottobre 2011

68esima MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA

Alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia ha debuttato anche Joe Lake con il suo romanzo d'esordio "MR. BONNET" in compagnia di grandi nomi come gli 'stronzetti' Matt Damon e Gwyneth Paltrow che, non concedendosi ai fans, hanno lasciato a bocca asciutta attempati ammiratori, ma soprattutto schiere di ragazzine urlanti che aguzzavano la vista per distinguere chi fosse Matt Damon tra le stesse "crape pelate" del regista Soderbergh e del direttore della mostra Marco Muller: impresa risultata ardua data la distanza considerevole che separava gli 'illustri' dai fans 'plebei'.
Una Madonna in abito retrò come il suo film WE (azzurro pallido e rosso lacca) ferma sul bordo della passerella, ha furtivamente salutato i fans deliranti costretta dalla spinta della sua manager, lasciando la scena ad una simpaticissima Natalie Dormer (la sublime Anna Bolena nei Tudors II)  e James Darcy ( famoso in Master and Commander) così leggiadri nel regalare autografi, sorrisi e foto a tutti.



IL PIù ELEGANTE DELLA MOSTRA?
 Colin Firth ...e come poteva essere diversamente con una moglie italiana?
Si è presentato alla prima del film La Talpa in abito grigio, ottimo taglio con sotto un'azzeccatissima camicia nera, che ha indossato sbottonata da uomo maturo, ma mai appassito ... e la sera si raddoppia!!1 con lo smocking!
E ancora un arzillo John Hurt, famoso nel Codice da Vinci e Harry Potter e i Doni della Morte ... Guy Pierce, sempre bello e gentile, una disponibilissima Kate Winslet ed un allegro Al Pacino giunto al Lido per presentare Wilde Salomè, si è lasciato traghettare nella marea della folla, dirigendosi subito a firmare autografi al gruppo di giovani fans che aveva disegnato il suo ritratto.
Vincitore della Mostra?
I film dal titolo' Faust', adattamento del romanzo dell'illustre scrittore tedesco Johann Wolfagang Goethe, che, anche dopo morto, detta legge: risorgendo dalla tomba, richiama alle sue antiche appartenenze la Setta degli Illuminati, vincendo il Leone d'Oro!
Non a caso il suo nome da membro della Setta era: Abaris, famoso indovino greco!!!